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Consigli pratici per l’osservazione visuale dei Pianeti e della Luna

Scopri i nostri consigli su come osservare al meglio gli oggetti del Sistema Solare come i pianeti e la Luna.

I pianeti maggiori del Sistema Solare – Venere, Marte, Giove e Saturno, sono oggetti molto piccoli e per osservarne i dettagli è necessario usare le tecniche più appropriate:

  1. E’ indispensabile che le ottiche del telescopio siano in equilibrio termico con l’ambiente. Lasciate quindi il telescopio all’aperto, nel luogo dell’osservazione, per almeno 30 minuti, ma per alcuni telescopi a tubo chiuso come molti catadiottrici Schmidt-Cassegrain o Maksutov-Cassegrain potrebbe essere necessario un tempo molto maggiore, fino a 2 ore e oltre.
  • Perché un telescopio esprima il suo meglio dal punto di vista della nitidezza e del contrasto, è necessario che le sue ottiche siano perfettamente collimate. La collimazione è particolarmente critica con i telescopi dotati di ottiche asferiche (non-sferiche) che non ammettono gradi di libertà e in cui le immagini si degradano moltissimo anche con piccoli errori di allineamento. Va eseguito quindi, prima di ogni osservazione in alta risoluzione, un accurato controllo della collimazione e l’eventuale ritocco della stessa, ad alto ingrandimento (almeno 10-15 ingrandimenti per cm di apertura).
  • Se possibile, programmate l’osservazione in alta risoluzione in una notte in cui l’atmosfera è tranquilla, senza vento e con le stelle che scintillano il meno possibile. Un rapido controllo ad 150-200x fugherà ogni dubbio.
  • Se possibile, cercate di programmare le vostre osservazioni quando il pianeta è alla massima altezza sull’orizzonte (in culminazione) perché è la posizione in cui è meno disturbato dagli strati dell’atmosfera terrestre, sia dal punto di vista della turbolenza che della rifrazione differenziale.
  • Se avete a disposizione più telescopi, usate quello con l’apertura (diametro dell’obiettivo) più grande per avere una maggiore risoluzione.
  • L’ingrandimento ottimale è quello che permette di sfruttare completamente la risoluzione del telescopio nelle condizioni di turbolenza atmosferica di una data serata. Quindi è utile avere a disposizione molte combinazioni di oculari e Barlow per riuscire a trovare l’ingrandimento più utile consentito dalle condizioni atmosferiche (e dal tipo di soggetto). In genere Marte e Saturno “sopportano” ingrandimenti molto elevati (fino a 3 volte il diametro in mm del telescopio) mentre Giove è meno “tollerante” a causa dei suoi dettagli sfumati.
  • Per osservare i dettagli più difficili, può essere d’aiuto non tenere il pianeta sempre perfettamente centrato nel campo dell’oculare (cosa che accade con i telescopi dotati di un efficiente moto di inseguimento) ma al contrario si ottiene una migliore visione dei dettagli muovendo leggermente il pianeta nel campo (usando i controlli della pulsantiera o i comandi meccanici micrometrici). Questa tecnica sfrutta una caratteristica della visione umana, che rende meglio visibili gli oggetti in movimento.
  • Può essere utile, in qualche occasione utilizzare filtri ottici specializzati per le osservazioni planetarie. In genere i più utili sono quelli detti “filtri di contrasto” di tipo interferenziale o dielettrico, che aumentano il contrasto di alcuni colori a scapito di altri. I più usati sono ad esempio quelli che aumentano il contrasto dei dettagli rossi o marroni, e che permettono ad esempio di evidenziare meglio le macchie d’albedo di Marte o la Grande Macchia Rossa di Giove.

The Telescope Doctor – Plinio Camaiti