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Come Collimare i Telescopi Newtoniani

Testo originale di Giuseppe Bongiorni
Revisione di Plinio Camaiti e Fabio Sandrini

Prima di procedere nel presentare una breve guida sull’argomento della collimazione dei telescopi Newtoniani, che non intende essere altro che un riferimento, ritengo indispensabile sottolineare che la procedura di collimazione descritta di seguito va messa in atto solo dopo aver verificato che il telescopio sia effettivamente scollimato e dopo avere atteso che le ottiche siano giunte all’equilibrio termico, specialmente prima di eseguire uno Star Test.

Sembra infatti che esista la convinzione (errata), specialmente tra i neofiti, ma non solo, che un telescopio, particolarmente se nuovo, sia scollimato per definizione e di conseguenza si vanno a mettere le mani su uno strumento che invece è stato ben regolato in fabbrica con il rischio di rovinare la messa a punto.

Come dirò più avanti la necessità di collimare ogni volta, può valere esclusivamente per gli strumenti di tipo Truss (smontabili), ma tutti gli altri vanno solo controllati, e poi, se trovati non a posto, si procederà con la collimazione.

Verifica della Collimazione

Ma come si capisce se uno strumento è ben collimato oppure no? Basta guardare dal fuocheggiatore dopo aver inserito un Oculare Cheshire e puntato lo strumento verso il cielo o una superficie chiara come il soffitto di casa. Se il telescopio è collimato vedremo dunque un’immagine che si presenta in modo molto simile a questa.

Si noti che il profilo del Secondario, “ G “, è stato disegnato, marcatamente, decentrato. Questo effetto è più evidente per strumenti a basso rapporto focale, es. f/4, mentre diventa meno pronunciato man mano che il rapporto focale sale. Inoltre nel corso del testo utilizzerò le seguenti abbreviazioni: SP = Specchio Primario, SS = Specchio Secondario.

Prima di proseguire voglio anche segnalare che per una regolazione più precisa sarebbe meglio che il profilo interno dell’attrezzo scelto per la collimazione sia il più vicino possibile allo SS in modo da abbracciarlo quasi per intero come mostrato nel disegno che segue. Nell’illustrare il processo di collimazione ho scelto però di continuare ad usare un campo largo per dare un maggiore impatto visivo.

Procedura di Collimazione dei telescopi Newton con Oculare Cheshire

Quella che ora passo a descrivere è la procedura in Tre Fasi che eseguo con successo, ormai da anni, con i miei Newton . Le prime due fasi, che riguardano la regolazione dello SS, si eseguono UNA TANTUM, e non necessitano di essere ritoccate se non in seguito ad operazioni che influenzino pesantemente lo SS stesso, come lo smontaggio per manutenzione, un (molto) forte urto o simili. Bisogna tener presente DUE condizioni:
l’asse del Drawtube (l’elemento mobile), del fuocheggiatore DEVE essere perpendicolare al tubo ottico; se il rapporto focale del Newton è INFERIORE ad f/6 lo SS deve essere decentrato. Normalmente, negli strumenti commerciali, il costruttore incorpora il decentramento dello SS nella meccanica del telescopio.

Se lo strumento è autocostruito bisogna ricordarsi di questo fatto ed eventualmente intervenire. Prima di passare a descrivere le varie fasi, vediamo dove si eseguono le regolazioni.

Fase 1 di Collimazione

Puntare il telescopio verso una superficie  chiara (parete, soffitto, il cielo LONTANO dal Sole, ecc.), e ben illuminata. Inserire un un cartoncino bianco sotto lo SS in modo che le riflessioni dello SP non disturbino, come illustrato nella fotografia a lato. Negli strumenti aperti, come i Truss, questa operazione è più facile, si può semplicemente inserire un foglio bianco o un panno sopra lo SP. Guardando nel fuocheggiatore, tramite l’oculare Cheshire si deve vedere un CERCHIO chiaro ESATTAMENTE AL CENTRO del Drawtube.

Specchio Secondario ben centrato
Specchio Secondario troppo in alto (o viceversa in basso).
 Si deve agire sulla vite centrale del sostegno dello  specchio per portarlo all’altezza corretta.
Può essere necessario agire anche sulle viti di collimazione, allentandole o stringendole.
Specchio Secondario troppo a destra (o viceversa a sinistra).
 Si deve agire sulle viti di regolazione della crociera o ragno che sostiene lo specchio.
Specchio Secondario centrato ma non in asse con il fuocheggiatore.
Bisogna ruotare lo specchio sul suo asse.

Fase 2 di Collimazione

Togliere il cartoncino o il panno inserito nella FASE 1 ed utilizzare sempre l’oculare Cheshire. Potreste vedere un’immagine simile a quelle sotto riportate da cui si intuisce che sia lo SS che lo SP sono scollimati.

Regolare le viti di Collimazione dello SS fino a vedere il CONTORNO dello SP esattamente inscritto nel cerchio dello SS. In questa fase fanno da buon riferimento i blocchi dello SP. Ignorare ogni altro tipo di riflessione.

Eseguire questa regolazione CON LA MASSIMA ATTENZIONE; più sarà accurata e più sarà preciso e semplice il proseguo della collimazione. Eventualmente ripetere le FASI 1 e 2 per un risultato ottimale. Ricordate che queste regolazioni non dovranno essere più toccate a meno di accidenti. Negli strumenti smontabili, come i Dobson Truss, il controllo, dello SS deve essere fatto tutte le volte che li si utilizza, e le regolazioni delle FASI 1 e 2 andranno eventualmente ritoccate.

Fase 3 di Collimazione

Allentare le Viti di Blocco dello SP, viti che andranno poi semplicemente riportate a contatto senza forzare.
Lasciando sempre inserito l’oculare Cheshire, agire ESCLUSIVAMENTE sulle viti di regolazione dello SP in modo che TUTTE LE RIFLESSIONI SIANO CONCENTRICHE.

Ricordiamo che il riflesso dello SS può apparire più o meno decentrato.

Ci vuole pazienza e calma, sopratutto se non si può osservare e regolare contemporaneamente, ma i risultati arriveranno certamente. E’ solo questione di metodo e pratica.

Se il tubo del telescopio è lungo potrebbe essere necessario farsi aiutare da qualcuno che muova per noi le viti di regolazione mentre controlliamo la collimazione.

Nelle FASI 2 e 3, si può anche utilizzare un Collimatore LASER, (le FASI 2 e 3 sono le uniche in cui questo accessorio è utile), purché a sua volta questo attrezzo sia ben collimato e non sciacqui nel fuocheggiatore !!!


La messa a punto eseguita con la FASE 3 andrebbe perfezionata con lo Star Test, esaminando gli anelli di diffrazione di una stella non eccessivamente luminosa; A questo tipo di collimazione ho dedicato un apposito capitolo in fondo a questa guida.

Procedura di Collimazione con Star Test

Eseguire lo STAR TEST significa, in pratica, osservare come si presentano gli anelli di diffrazione di una stella , opportunamente sfuocata, rispetto a quella che potremmo definire la situazione ottimale. Inizio con l’illustrare quello che dovrebbe essere il risultato ottimale.

Vi ricordo però che si tratta di disegni schematici; tra questi è l’immagine reale che vedrete nell’oculare potrebbero esserci delle differenze (ad es. nell’intensità della luminosità di alcuni anelli).

Lo scopo di queste poche righe non è quello di insegnarvi ad interpretare l’aspetto degli anelli di diffrazione di modo che si possano diagnosticare eventuali problemi relativi all’ottica, ma solo a rendere gli anelli di diffrazione il più possibile concentrici, in modo da ottenere uno strumento ben collimato.

Anelli di Diffrazione ben centrati 
In questo, come negli altri disegni, il cerchio più esterno rappresenta la circonferenza dell’oculare. 
Andando verso l’interno si incontrano gli Anelli di Diffrazione ed, al centro, il Disco di Airy.

Prima di procedere oltre è però necessario che siano rispettate alcune condizioni e che si abbiano a disposizione gli accessori adatti. Innanzitutto è necessario, e questa a mio avviso una condizione indispensabile, che la cosiddetta collimazione diurna, ovvero quella descritta poco sopra da me o presa da altre fonti, sia stata correttamente eseguita. Se le varie fasi sono state completate con cura ci troveremo sicuramente ad un livello di collimazione molto buono; i ritocchi, se necessari, dovrebbero essere minimi. Bisogna poi avere a disposizione almeno DUE oculari: uno a bassi ingrandimenti, un altro che consenta ingrandimenti pari almeno al diametro, in millimetri, dello SP.

La necessità del primo è presto detta: durante la collimazione è possibile che, a causa del movimento dello SP ruotato dalle viti di regolazione, la stella che si stava utilizzando per il test, esca fuori dal campo dell’oculare.

A questo punto però, tentare di riportarla al centro del campo con il Cercatore sarà inutile in quanto, per lo stesso motivo di cui sopra, Telescopio e Cercatore non saranno più allineati. Da qui la necessità di inserire nel fuocheggiatore un oculare a bassi ingrandimenti, per ritrovare e riportare al centro del campo la stella prescelta e poter così proseguire con la collimazione. In ogni caso se si agirà sulle viti di regolazione con delicatezza e movimenti minimi, questo non dovrebbe accadere.

L’ultima cosa che sarebbe necessario avere a disposizione, specialmente agli inizi, è un … amico che esegua le nostre direttive regolando le viti mentre noi osserviamo. Altrimenti ogni volta dovremo passare dall’oculare al fondo del telescopio, regolare (sperando di non aver dimenticato il  giusto verso), e tornare all’oculare per controllare. E’ sicuramente un processo meno efficiente che dire : Mi stringi (o mi allenti ), la vite X  ?

La scelta della stella di cui esaminare gli anelli di diffrazione dovrebbe ricadere su una non eccessivamente luminosa; suggerisco di utilizzare la Stella Polare perché ha l’innegabile vantaggio di restare praticamente ferma in cielo. So che molti, specialmente le prime volte, hanno difficoltà a rendere visibili gli anelli di diffrazione, e visualizzano invece un disco chiaro, più o meno grande, sul cui centro è presente l’ombra scura dello SS.

Per vedere gli anelli è sufficiente, partendo dalla stella a fuoco, sfuocare MOLTO LEGGERMENTE, in un senso o nell’altro; vedrete che con un po di pratica risulterà semplicissimo. Personalmente suggerisco di partire dalla posizione intrafocale, che mi è sempre sembrata la più comoda da ottenere.

Descrizione delle Viti di Regolazione

Come si presentano e dove si trovano le viti di regolazione ? Facendo riferimento allo schema superiore ed alla fotografia a pag. 4, si può vedere che le viti A e B sono sul fondo del telescopio dal lato del fuocheggiatore in alto ed in basso rispetto a questo; la vite C è dal lato opposto esattamente in asse con il fuocheggiatore.

Per interpretare correttamente i disegni, in particolare quelli che seguono, è necessario tenere presente che la linea che congiunge gli occhi deve essere parallela all’Asse Ottico. E’ inoltre possibile che su strumenti commerciali diversi da quello a mia disposizione (Skywatcher da 8”), l’aspetto e la tipologia del sistema di collimazione sia diverso (ad es. con viti tira-spingi), ma la posizione delle varie viti o manopole di regolazione dovrebbe essere analoga.

Come funzionano queste viti (o altro che sia, es. manopole), di regolazione ?

Se teniamo presente il disegno degli anelli perfettamente collimati, le viti agiscono come segue :

Stringere la vite A porterebbe gli anelli a spostarsi come in questo disegno, nel verso opposto se allentate.
Stringere la vite B porterebbe gli anelli a spostarsi come in questo disegno, nel verso opposto se allentate
La vite C fa muovere l’immagine in verticale; quindi stringerla porterebbe ad ottenere l’effetto mostrato nel disegno.
Anche in questo caso, allentarla ottiene l’effetto opposto.

Collimazione con gli Anelli di Diffrazione

Quanto sopra esposto, dovrebbe rendere abbastanza chiaro come agire sulle regolazioni per collimare alla perfezione. Innanzitutto, sarebbe bene che lo strumento fosse ben acclimato. Quindi, come per la FASE 3, è necessario allentare di un paio di giri le viti di blocco, pag. 4, in modo che non impediscano alle viti di collimazione di fare il loro lavoro. Supponiamo ora che osservando nell’oculare ad alti ingrandimenti vediate un’immagine che ricada in una dei seguenti casi schematici; per riportare l’immagine degli anelli di diffrazione verso il centro bisognerà agire come indicato sotto ogni disegno.

Allentare la vite B
Allentare la vite A
Stringere la vite A
Stringere la vite B

Potrebbe anche essere necessario regolare la vite C se l’immagine non fosse esattamente centrata:

Stringere la vite C
Allentare la vite C

Al termine del lavoro otterremo l’immagine degli anelli di diffrazione ben centrati vista all’inizio. In questa situazione ottimale, provate a sfuocare nel verso opposto, es. in extrafocale se avete fatto la regolazione in intrafocale. Dovreste ottenere di nuovo l’immagine degli anelli di diffrazione ben centrati.

Se così non fosse, ovvero gli anelli di diffrazione risultassero spostati in qualche direzione, potrebbe esserci un problema di ortogonalità tra i vari elementi che si trovano lungo l’asse ottico. Il difetto più comune risiede nel fuocheggiatore che potrebbe non essere montato correttamente; di conseguenza sarà necessario applicare delle correzioni meccaniche, es. inserire una rondella sotto alla base del fuocheggiatore in corrispondenza di una delle viti che lo bloccano sul tubo.

Finite le verifiche ricordatevi di riavvitare, ma non stringere con forza, le viti di blocco. Queste devono semplicemente poggiare contro la cella dello SP.

Infine non dimenticate di riallineare il cercatore con il Telescopio.