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Come puntare oggetti celesti deboli con i Telescopi a Puntamento Manuale?

Il puntamento degli oggetti celesti di debole luminosità grazie alla tecnica dello “Star Hopping”, ovvero l’uso di stelle di riferimento per individuare oggetti deboli.

Molto spesso i principianti non sanno puntare gli oggetti deboli, né con binocoli né con telescopi a puntamento manuale perché essi sono invisibili ad occhio nudo e talvolta anche nel cannocchiale cercatore.

Il metodo più semplice per puntarli consiste nell’uso di stelle di riferimento ben visibili ad occhio nudo o visibili nel cercatore per raggiungere la posizione dell’oggetto debole desiderato, che poi risulterà visibile nell’oculare del telescopio, dotato di una potenza ottica sufficiente a mostrare l’oggetto.

Il metodo viene chiamato – in inglese – Star Hopping (letteralmente: saltare da una stella all’altra).

Questo metodo – che prevede una minima conoscenza del cielo – consiste nel consultare di una mappa del cielo ben dettagliata (gli atlanti Sky Atlas 2000.0 o Uranometria di W. Tirion sono i più usati, ma vanno benissimo anche le mappe stampate con i software come Starry Night, The Sky o il planetario gratuito Cartes du Ciel) che ci permetta di individuare la posizione dell’oggetto che ci interessa e delle stelle vicine.

La chiave di tutto il metodo è proprio l’uso delle stelle vicine all’oggetto che vogliamo puntare, perché queste ci suggeriscono le direzioni da seguire per arrivare, passando da una stella all’altra, all’oggetto cercato. Questo metodo è in assoluto il più usato dagli appassionati di osservazioni visuali del cielo profondo.

L’attrezzatura ideale

Per puntare queste stelle di riferimento, si usa il cercatore. E’ conveniente usare un cercatore ottico piuttosto potente – ad esempio un 7x50mm e dotato di un reticolo (preferibilmente illuminato) ben visibile sul fondo cielo. Per facilitare l’uso dello Star Hopping, si raccomanda di usare un oculare a basso ingrandimento e con il campo ampio, ad esempio un oculare che inquadri almeno un campo di almeno mezzo grado, pari al diametro della Luna Piena. Se però l’oggetto cercato ha un diametro angolare molto piccolo sarà opportuno non usare ingrandimenti troppo bassi altrimenti si può correre il rischio di non vederlo. In questo senso vengono in aiuto gli oculari UWA (UltraGrandangolari) che possono offrire un ingrandimento elevato e simultaneamente un campo molto ampio.

Ecco alcuni esempi:

  1. Puntamento manuale di M57, nella costellazione della Lyra. Questo è uno degli oggetti deboli più facili da puntare a mano perché si trova quasi esattamente sulla linea immaginaria che congiunge le stelle Beta e Gamma della costellazione della Lyra. In pratica, si punta Beta o Gamma Lyr con il cercatore, si individua, sempre nel cercatore, la metà della linea immaginaria che congiunge le due stelle (che distano tra loro circa 2 gradi, ovvero meno della metà del campo di un cercatore) e a circa metà (un poco più verso Beta) si individuerà la nebulosa M57, che è molto piccola (meno di 1 primo d’arco), è del tutto invisibile nel cercatore e che richiede almeno 30-40x per essere riconosciuta tra le stelle.
  2. Puntamento manuale di M51, nella costellazione dei Canes Venatici. Questa bella galassia a spirale è piuttosto ampia (dimensione: 11’x7′) e relativamente luminosa, ma non facile da puntare perché non ha molte stelle luminose nei suoi paraggi. Si trova sotto al cosiddetto timone del Grande Carro (Ursa Major), a circa quattro gradi dall’ultima stella del timone, eta UMa. Per puntarla si inquadra al centro del cercatore la stella eta UMa, e al bordo del campo si noterà, più o meno in direzione Ovest-Sud-Ovest, una stella di magnitudine circa 5a, che bisognerà puntare al centro del cercatore. A questo punto, in direzione sud e circa a metà del campo del cercatore, sarà visibile un triangolo di stelle relativamente deboli, di magnitudine compresa tra la 7a e la 8a. Puntata la stella del triangolo più lontana dalla stella precedente (di 5a) a circa 20′ verso Ovest si troverà la galassia M51, ben visibile anche in un telescopio di piccola apertura già ad ingrandimento moderato (40-50x).

The Telescope Doctor – Plinio Camaiti